Videogame: divertimento e didattica
Negli ultimi mesi mi sono trovata spesso a tenere webinar e corsi di aggiornamento per i docenti a tema Gaming. Pare che i videogiochi siano tornati di moda (anche se io non ho mai smesso di giocarci). E questo, a mio modesto parere, è positivo. Perché la scuola non si è mai curata troppo della forza dei videogame come strumento didattico.
Ho cominciato a giocare ai videogiochi molto presto: quando avevo 4 anni nell’ingresso di casa c’era una scrivania con un enorme computer fisso che i miei genitori non mi hanno mai precluso. Anzi. Il sistema operativo si avviava da linea di comando, io non sapevo ancora leggere e scrivere in scioltezza, ma mia madre racconta che avevo imparato a memoria la sequenza di tasti che dovevo schiacciare per far partire i miei giochini. Da allora è stato amore.
Sono sempre stata una gamer, insomma. Quindi, quando ho cominciato a studiare pedagogia e didattica mi è saltato subito in mente che, forse, scegliendo con cura, i videogame potevano diventare uno strumento educativo potentissimo.
Se vuoi saperne di più sugli aspetti didattici, leggi il mio articolo “Gaming e gamification, come il gioco può aiutare la didattica” su Dire Fare Insegnare che approfondisce il tema. Se ne vuoi sapere ancora di più o vuoi organizzare un corso nella tua scuola, scrivimi!
Qui trovi una selezione dei videogame che penso possano avere un impatto importante sulla formazione dei ragazzi (ma anche degli adulti, a dire il vero).
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I videogame che consiglio
Questa lista non è esaustiva ed è frutto dei miei personalissimi gusti. So che esistono migliaia di altri giochi molto validi e che alcuni dei giochi che consiglio hanno ormai qualche anno, ma sono i videogame di cui ho valutato e testato l’efficacia didattica. E, soprattutto, sono giochi che reputo divertenti e interessanti, perché la verità è che se è un gioco è noioso… Non ci gioco.
✤ Minecraft
E che lo dico a fare? Questo videogame è eccezionale e ha aperto un mondo. Giocano tutti, grandi e piccini, in tutte le parti del mondo. Al punto che Microsoft se l’è comprato e ha sviluppato la versione Education pensata proprio per insegnare. Ci sarebbe talmente tanto da dire, che magari scriverò un articolo dedicato esclusivamente a Minecraft.
Molto in breve: un mondo (quasi) infinito, fatto di cubetti che possono essere combinati per creare nuovi oggetti, una visione in prima persona, nessun obiettivo prefissato dal gioco. Tutto sta alla fantasia del giocatore. E si può giocare anche con gli altri condividendo il proprio mondo o giocando su un server. Se intanto vuoi farti un’idea un po’ più ampia, ne ho parlato nel webinar “Costruire e programmare con Minecraft” per Mondadori Education.
✤ Surviving Mars
Marte. Futuro prossimo. Strumenti tecnologici avanzati, ma tutto molto verosimile. Abbiamo a disposizione qualche robot e un po’ di materiali per cominciare a costruire. Il nostro obiettivo è preparare tutto perché arrivino gli umani, fare in modo che la colonia umana si stabilizzi e cresca prospera e “terraformare” Marte (alzare la temperatura, creare un’atmosfera, avere acqua liquida, far crescere delle piante). Tenendo conto di tutte le difficoltà che il pianeta rosso ha.
Questo gioco è una delle mie fisse. Lo trovo molto interessante e super stimolante. È un gioco difficile, in cui è molto più facile perdere che vincere, ma in fin dei conti stabilire una colonia su Marte non può essere facile. È un gioco gestionale di alto livello che stimola le capacità del giocatore e lo sfida in ogni momento.
✤ SimCity
In SimCity il giocatore è il sindaco di una città e il suo unico obiettivo è fare in modo che questa non vada in bancarotta. Non esiste un modo per vincere, ma ci sono molti modi per perdere. Insomma, un gioco tutt’altro che facile. SimCity ha una lunga storia alle sue spalle, la prima edizione risale al 1989, ma è stato rivisto e corretto (non sempre in meglio, a mio parere) più volte, fino ad arrivare alla versione moderna e alla sua (brutta) copia su app mobile.
Il gioco mette alla prova il giocatore continuamente: tutto è lasciato nelle mani del sindaco, dalla scelta del posizionamento delle strade all’amministrazione economica. Al proprio fianco il giocatore ha degli abili consulenti che lo supportano nelle scelte e nei momenti di difficoltà. Il gioco è veramente ben fatto, anche se secondo me la versione migliore è SimCity 3000, in cui l’equilibrio fra difficoltà, realismo e “giocabilità” è ben mantenuto. SimCity è senza dubbio nel pantheon dei miei videogiochi preferiti e ne ho parlato ampiamente nel webinar “SimCity: come si impara con i videogiochi” per Mondadori Education.
✤ Civilization
Questo gioco è uno dei miei grandi amori. Una partita a Civi può durare ore e ore e ogni partita è diversa dalla precedente. Ci sono talmente tante possibilità di scelta e talmente tante variabili di cui tener conto che è praticamente impossibile trovare il gioco ripetitivo. La cosa più affascinante, per me, è che si può vincere in tanti modi: si può conquistare il mondo con la guerra, con la religione, con la cultura, ma si può ottenere anche una vittoria politica, scientifica o per turismo. Insomma, ognuno può essere il leader che preferisce.
La particolarità di Civilization è nella meccanica di gioco: è un gioco a turni. La quantità di azioni che ogni giocatore ha a disposizione varia durante la partita e in funzione delle scelte strategiche. Si può giocare in solitario contro civiltà gestite dal computer o giocare in multi-player, online e/o in LAN con i propri amici. Il giocatore interpreta un grande condottiero della storia e sceglie come far fiorire la civiltà per arrivare alla vittoria passando attraverso le varie epoche storiche.
✤ Everything
Ho scoperto questo gioco in un museo. Ero in vacanza a Lisbona e al MAAT (andate a visitarlo, è meraviglioso) era in corso una mostra che analizzava le sfaccettature sociali del gioco e del videogioco. Fra i videogiochi che si potevano testare c’era Everything. E se ci si gioca per 5 minuti si capisce perché aveva tutto il diritto di stare lì.
In Everything puoi letteralmente essere qualsiasi cosa. Il gioco è in prima persona e sono consentite pochissime mosse: rotolare in ogni direzione, associarsi ai propri simili o prendere le sembianze di un oggetto diverso. Il mondo è sconfinato ed esplorabile in lungo e in largo e la bellezza del gioco sta proprio nel cambiare ripetutamente punto di vista.
✤ Spore
Questo gioco ha ormai qualche anno (è del 2008), ma a mio modesto parere resta ancora un capolavoro. E ha una valenza didattica veramente elevata senza però perdere il fascino e il divertimento del videogame puro.
Si comincia come cellula e un passo evolutivo alla volta si arriva a costruire una civiltà capace di colonizzare lo spazio. A secondo del proprio livello evolutivo il gioco cambia e cambiano gli obiettivi che ci si pone, ma il giocatore è molto libero e ha davanti a sé tantissime possibilità diverse. Ogni partita è differente dalle altre e ogni giocatore può mettere insieme la propria specie secondo i propri gusti. Un gioco che, almeno una volta nella vita, va giocato.