Comau e.DO
Questo articolo nasce dopo una lunghissima riflessione su questo robot e dopo sei mesi di lavoro nell’Academy Comau. Principalmente perché all’inizio ero molto perplessa.
Mi sono trovata a lavorare con questo robot un po’ per caso: non avevo una grande considerazione di e.DO e non lo ritenevo un robot all’altezza del resto dei prodotti di robotica educativa sul mercato. Mi sbagliavo.
Chi è e.DO
e.DO è un robot industriale. E questo è stato il mio primo errore di valutazione: lo avevo “disprezzato” come robot educativo, ma il punto è proprio che NON è un robot educativo. Rispetta tutte le norme industriali e può essere controllato esattamente come uno dei robot da linea di produzione tipici di Comau.
Certo, gli hanno creato un’interfaccia grafica semplificata che permette di imparare a gestirlo in 10 minuti da un tablet, ma se uno vuole complicarsi la vita, può collegarlo a un terminale di programmazione e scrivere in PDL2 (il linguaggio di programmazione specifico dei robot industriali).
Da definizione, e.DO è un braccio robotico a 6 assi a cui è possibile aggiungere diversi tipi di end effector (ma generalmente è fornito con una pinza e con un porta-pennarello).
Pro e contro
Parlando schiettamente, e.DO ha un enorme limite: un costo davvero troppo elevato per le casse delle scuole italiane. Ma se volete provare un laboratorio con e.DO gratis, si può fare: si chiama Combo ed è organizzato dalla Fondazione Agnelli in collaborazione diretta con Comau.
Secondo me un punto a suo favore è la semplicità di utilizzo: bastano davvero 10 minuti per imparare a movimentarlo e in 20 minuti si impara anche a programmarlo (ha un’interfaccia grafica a blocchi basata su Blockly).
Un’altro grande vantaggio è il materiale didattico fornito insieme al robot. Anzi, questo è il vero valore di e.DO: vengono fornite una quantità industriale di attività strutturate e dettagliate. C’è tutto quello che si può desiderare e anche un po’ di più. La mia cosa preferita è la contestualizzazione delle attività: ogni laboratorio proposto è sistemato in una metafora lavorativa realistica che mette gli studenti in un contesto stimolante e sfidante.
Spoiler: una parte delle attività nuove l’ho sviluppata io… Quindi magari sono un po’ di parte! Però giuro che il materiale didattico, a prescindere da me, è veramente curato nei dettagli.